Dal sito dell’oratorio Santa Chiara: I Salesiani, i volontari, i collaboratori e i benefattori dell’Oratorio Salesiano “Santa Chiara” si uniscono al dolore della famiglia e dei figli per la tragica scomparsa di Bose Uwadia, la giovane donna nigeriana trovata morta il 24 mattina scorso a Custonaci (Trapani) dopo essere stata barbaramente malmenata.Denunciamo la crudeltà e la violenza che continua in particolare nei confronti delle donne; denunciamo l’ipocrisia di tutti quei benpensanti che sottovalutano la triste realtà della tratta di esseri umani; denunciamo ogni forma di schiavitù (e quella delle ragazze costrette a prostituirsi è tra le più infamanti);denunciamo lo sciacallaggio di chi approfitta di fatti di cronaca così tristi per vendere o per farsi pubblicità.Auspichiamo una presa di coscienza civile e cittadina che possa avviare un processo educativo di consapevolezza e di ribellione che sia stimolo per la liberazione di tutte le ragazze ancora schiave. Ci auguriamo che per le figlie gemelline di Bose, accolte presso il Centro Infanzia Migrante di Santa Chiara fino a poco tempo fa, si creino le condizioni per poter vivere serenamente la loro fanciullezza e poter crescere in un ambiente familiare sano e adatto alla loro età.

Don Enzo Volpe

Bose Uwadia giaceva bocconi, dietro al chiosco che vende fiori, davanti al cimitero, la vigilia di Natale.

Potrebbe essere stata uccisa da un cliente con il quale si era appartata o dal protettore con il quale avrebbe avuto dei contrasti. Gli inquirenti non escludono che possa avere invaso la zona già assegnata ad un’altra collega suscitando la reazione violenta di chi gestisce il business della tratta.

Bose Uwadia si prostituiva a Trapani, sul lungomare che raggiungeva la sera con mezzi pubblici, per poi all’alba ritornare a Palermo, dove l’attendevano il convivente e le sue due bambine.

Non so se indossasse parrucche o abiti favolosi, ma non credo.

Certo Bose Uwadia  “viveva pericolosamente”, ma forse non aveva “quello che serve per essere una sex worker” e ci ha rimesso la vita.

Forse per qualcuno è divertente scrivere articoli che incoraggiano le ragazze a scendere sui marciapiedi per vivere meravigliose avventure, accusando chi condanna la tratta di esseri umani di voler impedire alle donne di fare tanto sesso.

Fate tanto sesso, tutti: uomini e donne.

Fatelo gratis. Il sesso è una delle poche cose belle della vita che non costa nulla.

Fatelo con qualcuno e non per qualcuno.

Fatelo in due, in quattro, in dieci, ma fatelo nel rispetto dei desideri di tutte le persone coinvolte.

Fatelo perché vi piace e non per comprarvi abiti favolosi. Se dovessi secegliere fra un vestito e il sesso, io sceglierei il sesso. E voi?

Fatelo per trarne piacere e non solo per dare piacere agli altri.

Fatelo con chi vi piace, con chi avete voglia di farlo.

Fatelo quando ne avete voglia e non perché qualcun altro ne ha voglia.

Fatelo come vi pare e non come vi viene chiesto.

Fatelo perché vi rende felici e non per essere “alla moda”. Le mode cambiano, il sesso no, lo si fa da sempre.

Vi assicuro che fare sesso in questo modo questo sfida “la morale comune”, se è questo che vi preoccupa o vi interessa.

La prostituzione non “sfida” niente e nessuno e se la prostituta sfida il sistema prostituente non ha superpoteri in grado di proteggerla dalla crudeltà di chi lo gestisce.

Vivete mille meravigliose avventure, ma abbiate cura di voi stessi: morire ammazzati non è favoloso.

Sono solo consigli. Liberi di seguirli come no.

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