(Dichiarazione della difensora dei diritti umani messicana Silvia Perez Yescas alla 12^ sessione del Forum permanente delle Nazioni Unite sulle questioni indigene, novembre 2013. Trad. Maria G. Di Rienzo. Silvia fa parte dell’organizzazione di donne indigene “Ciarena”, costantemente minacciata per il suo lavoro di difesa dell’ambiente e dei diritti. La notte del 16 gennaio 2013, un gruppo di uomini armati ha circondato la casa di Silvia dove lei si trovava sola con uno dei suoi figli. Grazie al sostegno del vicinato i due sono riusciti a fuggire, ma Silvia non può tuttora fare ritorno nella propria comunità zapoteca. Storicamente, gli Zapotechi erano una società matrilineare: tracce dell’assetto precedente la conquista spagnola sussistono ancora. Le donne in maggioranza gestiscono i mercati – e sono famose per la loro tenace abilità di contrattare – mentre gli uomini in maggioranza sono nei campi; è ancora la madre ad accompagnare la figlia all’altare e vi sono ancora zone dove è la figlia maggiore ad ereditare la terra. Inoltre, se gli uomini fanno torti alle donne sanno cosa aspettarsi durante la Tirada de Frutas, una ricorrenza in cui le donne salgono sui tetti delle case per bersagliarli con il lancio di frutta.)

Il mio nome è Silvia Perez Yescas, sono una donna indigena zapoteca e rappresento Ciarena, un’organizzazione di donne indigene. Vorrei condividere con voi la difficile situazione che noi, difensori indigeni dei diritti umani, stiamo fronteggiando nello stato di Oaxaca in Messico.

In tutto il paese, c’è stato un allarmante aumento della violenza contro i difensori dei diritti umani.

In Oaxaca più di venti donne sono state di recente assassinate. Lo stato di Oaxaca detiene il primato della violenza contro i difensori dei diritti umani. Questa violenza è stata minimizzata ed è divenuta invisibile grazie al contesto di impunità e criminalizzazione della protesta sociale.

La maggior parte di noi, donne difensore dei diritti umani, stiamo vivendo sotto persecuzione e minacce di morte e siamo costrette ad allontanarci dalle nostre comunità. Noi stiamo soffrendo queste situazioni perché stiamo denunciando la violenza e aumentando la consapevolezza della violenza contro donne e bambine indigene, come la prostituzione forzata, lo sfruttamento della nostra terra e dei nostri luoghi sacri, i nostri laghi, il nostro mare. Stiamo fronteggiando la violenza delle industrie estrattive: un esempio è la costruzione di generatori eolici nella regione dell’Istmo di Tehuantepec.

In questi giorni, i difensori indigeni si trovano soggetti a persecuzioni, molestie e minacce di morte. Come altre mie sorelle, io sono stata personalmente assalita il 16 gennaio 2013, ma vi sono molte altre di noi nella medesima situazione, come Reyna Luis, Betina Cruz, Rogelia Gonzalez Ruiz, Evit Estrada, e altre ancora. Vorrei chiedere l’aiuto e il sostegno della comunità internazionale, qui al Forum permanente sulle questioni indigene, di modo che voi poniate speciale attenzione al quadro in cui si trovano i difensori indigeni dei diritti umani nello Stato di Oaxaca in Messico. Perciò vi facciamo le seguenti raccomandazioni:

1. Indagate sugli omicidi delle difensore indigene e sulle aggressioni contro di loro, e garantite che le autorità competenti puniscano i perpetratori secondo la legge.

2. Garantite l’accesso alla giustizia e ad efficaci misure di protezione per le famiglie delle difensore che sono state vittime di sparizioni forzate, femicidio, violenza da criminali organizzati, attacchi dall’esercito, da gruppi paramilitari, da gruppi parapolizieschi, da corporazioni e da individui.

3. Fate una completa analisi delle debolezze nell’implementazione delle misure precauzionali garantite da rilevanti organizzazioni nazionali e dalla Commissione inter-americana sui diritti umani. Tale analisi dovrebbe includere una prospettiva di genere come pure una prospettiva interculturale, con la partecipazione delle difensore indigene dei diritti umani.

4. Implementate i protocolli di prevenzione e protezione, che includono enfasi di genere e interculturali, in ogni singolo stato della repubblica del Messico.

La comunità internazionale, il Rapporteur delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni e il Forum permanente sulle questioni indigene devono essere fermi nel garantire diffusa sicurezza alle difensore indigene dei diritti umani.

Oggi, tramite questa dichiarazione, io sono qui a testimoniare la violenza diretta nei nostri confronti. Le nostre donne difensore indigene sono state uccise, sono scomparse e sono state stuprate. Quanto a lungo dovremo aspettare perché la comunità internazionale reagisca? Mille grazie.

Leggi tutto... http://lunanuvola.wordpress.com/2013/12/13/la-testimone/