Losappiamo davvero quanto la condizione della donna nei paesi islamici siadisperata? No, non ce ne rendiamo conto fino in fondo, perché tutte le usanze egli obblighi imposti da quella cultura sono talmente lontani da noi, dallanostra meravigliosa libertà, da renderli inconcepibili. E invece per le donne soggiogateda quella arcaica tradizione la vita può diventare insostenibile. Lo raccontaun bel film ambientato in Giordania che, nel mondo dell’Islam è persino uno deipiù aperti e “democratici”.

Inshallaha boy, di Amjad Al Rasheed, presentato alla Semaine de la critique di Cannes,vincitore di molti premi internazionali, candidato all’Oscar per la Giordaniaracconta il calvario di Nawal, una trentenne che rimane all’improvviso vedovacon una bambina piccola, Nora e può contare solo su un modesto lavoro comebadante di una vecchia signora.

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