Signori di altri tempi ed un guizzo di nostalgia.

di Fracesca Palumbo

Seduti al bar, io e un signore ben vestito questa mattina ci siamo sfiorati più volte con lo sguardo.

Sono miope e il distanziamento non mi aiuta a mettere a fuoco i particolari, così ho inforcato gli occhiali, forte del fatto che almeno questa volta non si sarebbero appannati visto che, se bevo, sono autorizzata a tener via la mascherina. Ho guardato le sue mani azzurrine e leopardate, come quelle di tutti gli anziani sulla cui pelle sottile il tempo compie il proprio esercizio profondo, di macchie scure e vene allo scoperto.

Leggi tutto