“Leonessa d’Italia, Brescia grande e infelice” scrive Aleardi nel 1857 nei Canti Patrii e “Brescia leonessa d’Italia beverata nel sangue nemico” la definisce vent’anni dopo il ben più noto Carducci nelle Odi barbare.

di Claudia Speziali

L’epiteto “leonessa d’Italia” o, più brevemente, “ la leonessa” si è fortemente radicato e viene ancora oggi comunemente usato nel parlato locale – benché in realtà lo stemma cittadino raffiguri invece un leone rampante – oltre a essere il nome di un quartiere periferico cittadino, il Villaggio Leonessa appunto, edificato nel 1926, con il nome di Villaggio Littorio, e opportunamente rinominato dopo la fine del regime fascista.

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