Un titolo sanguigno quello usato da  Gaia de Pascale per il suo romanzo che parla  di Antonia  Pozzi, poetessa milanese morta suicida a soli 26 anni.

Le sue opere sono state pubblicate postume e giudicate tra le più importanti e preziose della letteratura italiana.

Nel libro della de Pascale viene scandagliata la vita della poetessa  a fondo fino a diventare un opera di poesia essa stessa. Infatti quando mi sono di fronte al testo mi sono detta, ”questa opera va centellinata”. E così ho fatto rimandando l’intervista giorno dopo giorno, fino a quando  mi è scivolata dentro, senza dolore.

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