di Anita Tania Giuga
Rientrando, dopo l’ultima telefonata. Alla fine della decima resa. Così stanco che anche la maniglia aveva un peso maggiore del solito. La stanza immersa in una penombra irreale. Il silenzio come cornice della pioggia imminente. Nemmeno i nostri cani sono venuti a salutarmi.
Ho buttato le chiavi nella ciotola dell’ingresso
Immaginate il senso di attesa che precede il temporale. Le pareti che sembrano già inzuppate, il vento che fa mulinare le foglie, gli uccelli che smettono di parlarsi