Aung San Suu Kyi, vincitrice delle elezioni birmane è stata definita, di volta in volta, un’icona, una madre del suo popolo, una “Lady” dal regista francese Luc Besson.

Forse tutte queste definizioni le possono calzare, forse alcune di esse contengono una parte di verità ma tutte appaiono insufficienti a definire la donna politica. Certo è che essa ha portato la National League for Democracy, di cui è la leader indiscussa da sempre, a dominare il round elettorale conquistando l’80% dei consensi.

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