Un bambino, un nome, un’identità geografica e poco più. Di lui, e di quelli come lui, morti o sopravvissuti, resta il dovere di cronaca.

E’ ancora una dolce sera di settembre questa in cui un gruppo di giovani artisti di strada rimandano una languida musica di Bob Marley, anch’essa dolce e malinconica, che riempie lo spazio sereno di un parco. Ed è’ ancor una dolce sera di fine estate quella in cui i social network ci e si rimandano l’immagine di un bambino privo di vita, un corpicino  lambito dalla risacca, su un spiaggia per turisti.

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