di Elena Vesnaver

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Ti ritrovi a fissare il suo viso, a concentrarti sulla sua bocca e non ti vorresti sbagliare, ma lui sta facendo lo stesso. – Bè – dici tu. – Dovrei – dice lui. Cominci a pregare, anche se sei miscredente, preghi e prometti un cero a qualche santo, il cero più grosso che trovo, ma adesso mi deve baciare. E lui si avvicina e tu ti avvicini. È un bacio leggero, quasi un respiro, quasi un profumo di lontano cacao, che scalda e ti impasta, come un boccone troppo grande che fonde lentamente e non ti fa parlare.

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