di Donatella Caione

In questi mesi, se da una parte c’è chi considera di fondamentale importanza educare i bambini e le bambine alle differenze, valorizzare l’educazione emotiva, sentimentale e sessuale anche ai fini del prevenzione del bullismo (e il bullismo omofobo in particolare) e la violenza, ci sono anche alcune organizzazioni che, manipolando l’informazione finanche su quel che chiede l’OMS in materia, aizzano i genitori contro l’educazione alla differenza (che è stata da loro completamente reinventata e rinominata teoria gender). Ma adesso l’educazione alle differenze è diventata un progetto di legge e d’altra parte era un atto dovuto per il nostro Parlamento visto l’impegno preso nel sottoscrivere la Convenzione di Istanbul, per includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto all’ integrità personale, tutto ovviamente in modo appropriato al livello cognitivo degli allievi/e.

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