Si chiamava Micol, era calabrese, aveva 23 anni e un grande sogno, che stava inseguendo con tenacia e risultati brillanti: laurearsi in Medicina. Ma la mattina del 17 maggio 2013 è volata giù dalla finestra del suo appartamento al quinto piano, al Trionfale, Roma. Lasciando un taccuino di appunti inquietanti, quasi deliranti, rivolti alla madre, in cui parla di oscuri complotti contro di lei orditi da persone «che fanno parte di una setta satanica». Ma gli adepti del diavolo non c’entrano niente nella tragica storia di Micol Scofano.

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