Non si capisce perché debba avere i capelli colorati e gli occhiali. Anzi, si capisce benissimo. Di buono, però, c’è che il computer non è rosa e non fanno capolino riviste di moda o fotografie di Ken. E che, finalmente, la Barbie sviluppatrice è arrivata.

Dopo lo scivolone di sei anni fa, con l’iconica bambola protagonista di un libro in cui tentava diventare ingegnere informatico esclusivamente aiutando i colleghi maschi, Mattel aggiusta il tiro con una mossa destinata a dare un contribuito importante.

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