Ci sono persone che dopo averle incontrate non te le scordi più. Una di queste è Marietu ‘ Ndaye, una coraggiosa donna di quarantasei anni che ho intervistato qualche anno fa nella «brousse» senegalese. Un’Antigone africana che dopo aver visto morire le sue due figlie di infibulazione, ha deciso di ribellarsi alle «regole» che impongono alle bambine di essere amputate e cucite fino alla prima notte di matrimonio. In dieci anni di lavoro, o meglio di rivoluzione di capanna in capanna, Marietù con l’aiuto di una ong locale e dell’Unicef italiana, ha creato un movimento di donne che ha fatto cambiare le leggi del Parlamento di Dakar.

Leggi tutto