Si è adeguata persino la Barbie: la bambola simbolo della bellezza dittatoriale, bionda alta magra e dalle irreali proporzioni fisiche, è disponibile ora in versione curvy (con qualche rotondità in più) e petite (con qualche centimetro di statura in meno) per somigliare di più alle ragazze normali in carne e ossa. E questa è la sanzione definitiva – in caso non fossero bastati i seguiti immensi di icone pop come Lady Gaga e Kim Kardashian – che la bellezza «diversa», ormai, è un concetto mainstream.

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