«Mio marito mi ha legato le mani e mi ha tagliato il naso», ha raccontato con un filo di voce la ventiduenne Reza Gul, ricoverata in ospedale nella provincia afghana nord-occidentale di Faryab. Il motivo preciso non si sa. «Mi torturava sempre», ha aggiunto la ragazza, stringendo tra le braccia il figlio di un anno.

In Afghanistan, dove le violenze domestiche sono diffuse e spesso restano impunite, questo ennesimo episodio raccontato e fotografato dall’agenzia Afp, ha suscitato la rabbia di molti attivisti e gente comune, che hanno condiviso l’immagine online e chiedono che l’uomo, ora in fuga, venga punito.

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