Ecco, finalmente, una donna che dice pane al pane, vino al vino e ai buffetti risponde con gli sganassoni. «Noi tenniste ci odiamo. Letteralmente. Chi dice il contrario, è una bugiarda».

Duemila anni di evoluzione, duecentoventi abbondanti di femminismo: l’utero è mio, me lo gestisco io, e pure della racchetta, diciamocelo, siamo piuttosto gelose.

Avete presente i bacetti a rete? I complimenti reciproci alla premiazione? I sorrisetti di circostanza nei corridoi dei grandi tornei? Il sorriso di cartone nelle foto di rito? Tutte palle, e non di feltro.

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