È un Giappone in crisi con se stesso e con il mondo esterno, un Paese che perde la sua natura pacifista per cause di forza maggiore, dove c’è libertà d’espressione, ma dove l’impegno di una scrittrice va nascosto tra le pieghe di allegorie salvifiche. Questo è quello che emerge da un dialogo con Banana Yoshimoto nella sua casa di Daizawa, quartiere «shabby-chic» della capitale, costellato da negozietti d’abiti di marca usati e di mobili d’antiquariato.

Leggi tutto