Nel 1901, a Praga, Franz Kafka comincia a studiare chimica; a Stoccarda, Robert Musil si annoia a morte nell’insegnare ingegneria meccanica e, febbrile, lavora al Törless; nei vicoli di Parigi invece una ragazza irlandese, sottile e bruna, scortica i legni con l’acido, mescola arsenico e bile di maiale, sbadiglia davanti ai corteggiatori e guarda le belle donne, soprattutto le ballerine flessuose che si riversano nella capitale francese nella frenesia di fine secolo.

Lei si chiama Eileen Gray, ha ventitré anni e non sa ancora bene che cosa diventare, ma studia sodo e vuole imparare a fare le lacche che ha visto nella bottega del giapponese Seizo Sugawara.

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