Appena la macchina si è fermata sotto casa mi ha detto: «Ti ho mentito su una cosa». Io ho tardato a percepire le sensazioni che stavano montando in me, dapprima ho solo sentito la mia voce rispondere: «Sull’età?». L’ho visto annuire. Gli ho chiesto un documento e ha tirato fuori una nuova, lucida patente, così diversa dalla mia, fatta di carta. Ho letto la data di nascita e gli ho detto solo: «Sei più piccolo di mia sorella».

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