Nella girandola di golpe e contro golpe che scandisce la storia di molti Paesi africani, la tenace e coraggiosa resistenza del popolo del Burkina Faso alla prepotenza dei militari fedeli all’ex dittatore Compaoré mostra l’esistenza di una società civile matura non comune nel cuore dell’Africa subsahariana; di solito considerata fonte di materie prime o di problemi. Non che il continente sia del tutto estraneo alle mobilitazioni di massa: dallo sciopero del sesso delle donne in Togo per rovesciare il presidente ai presidi degli «indignados» nigeriani contro l’abolizione dei sussidi per i carburanti nel 2012 o le manifestazioni dello scorso anno per le studentesse di Chibok rapite da Boko Haram.

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