Il giorno: martedì scorso. Protagonisti: due avvocati che non si conoscono. Lei con un clic chiede il collegamento su LinkedIn, la rete dei contatti professionali con oltre 200 milioni di utenti nel mondo. Lui accetta e risponde: «Charlotte, non sarà politicamente corretto dirlo, ma la foto del suo profilo è favolosa. Mai vista un’altra così. A mani basse vincerebbe il primo premio». Charlotte Proudman, 27 anni, avvocato della Mansfield Chambers con un master da finire a Cambridge sulle mutilazioni genitali femminili, nove ore dopo gela il collega: «Alex, il suo messaggio è offensivo.

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