Vorrei scusarmi con tutti i signori giudici, avvocati, consulenti psicologi (d’ufficio o di parte), carabinieri, poliziotti, medici del pronto soccorso, testimoni… che ho disturbato nelle ultimi tre anni. Vorrei scusarmi anche con le lettrici e i lettori della 27ora, che qualche mese fa ho coinvolto in una vicenda così intima. Da allora, qualcosa è cambiato. Ma in peggio. Il tribunale di Vicenza non ha ancora deciso nulla sul destino mio e dei miei figli. In compenso un altro tribunale, la procura di Terni, ha deciso di indagarmi, perché ho voluto proteggere me stessa e i miei bambini.

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