«Sì, l’ho ucciso io». La messa in scena era cominciata alle 5 del mattino di giovedì. Uscendo disperata dalla villa sulle pendici dell’Etna, gridando, raccontando di una squadraccia di teppisti che aveva assaltato la casa, immobilizzato lei e ucciso a colpi di bastone il marito, Alfio Longo, un pensionato di 67 anni. Ed era riuscita a convincere l’intera comunità di Biancavilla, con il sindaco pronto a mettere in guardia contro i rapinatori stile Arancia meccanica.

Ma alle 5 della sera, cominciato l’interrogatorio dei carabinieri, Vincenza Ingrassia, 63 anni, dopo avere insistito di essere stata legata a una sedia con corde e nastri adesivi, ha cominciato a tentennare contraddicendosi.

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