Capiamoci. Siam tutti qui a piangere per la crisi dell’editoria, giusto? Siam tutti qui a strapparci i capelli perché i lettori sono pochi. Domanda: come si creano nuovi lettori? Risposta, banale fino alla cretineria: allevandoli fin da piccoli. Altra domanda: dati Nielsen alla mano, qual è l’unico settore che salva gli editori dal baratro? Il settore ragazzi. Bravi. Ma quale settore? Le peppe pig e i geronimi e tutti i libri-brand oppure i libri che non sono gadget, ma contengono storie in grado di appassionare alla lettura? Per la nuova dirigenza editoriale che viene orgogliosamente dal marketing e considera obsoleti  chiosatori di versi alessandrini tutti coloro che provano a controbattere che i libri saranno anche un prodotto, ma non precisamente equiparabile al deodorante, la risposta è, indubbiamente, le peppe e i geronimi. E i gadget, mi raccomando. Non ci si capacita, altrimenti, di quanto sta avvenendo in casa Rizzoli. Passo indietro: qualche giorno fa l’amministratora delegata Laura Donnini rilascia un’intervista al Corriere della Sera sui mutamenti interni della casa editrice. Affari Italiani la sintetizza in questo articolo.  Nelle ultime righe c’è la notizia del trasferimento di Beatrice Masini da editor del catalogo ragazzi ad altra destinazione.Beatrice Masini non è solo colei che ha tradotto Harry Pottere ha vinto premi su premi, che ha scritto fior di libri per ragazzi (uno dei quali  finalista allo Strega): è una profonda conoscitrice della narrativa destinata ai più giovani. Magari non dei giocattoli da distribuire in libreria per far aumentare le entrate del gruppo, chi lo sa. Ma è brava, e competente. E una mossa di questo tipo lascia senza parole chi crede nel potere delle parole per formare lettori nuovi. Si dirà che obiettivo di un editore, oggi, non è formare nuovi lettori: è vendere, ché le casse sono vuote, i cassintegrati in aumento e i bilanci traballanti. Molto bene, giusto. Allora, però, non chiamatela editoria. Chiamatela cippirimerlo, serpeverde, sottosopra, trovate un neologismo. Questa è un’altra cosa, semplicemente. Qui la lettera che sta circolando fra addetti ai lavori per iniziativa di Alice Bigli, libraia per ragazzi, ideatrice di Un Mare di Libri.

“La notizia che Beatrice Masini abbia lasciato il suo incarico di editor del catalogo ragazzi di Rizzoli è di quelle che segnano un prima e un dopo. Beatrice è una voce autorevolissima in un settore che è tra i più giovani e vitali nel mondo dell’editoria. Un settore che ha avuto e continuerà in futuro ad aver bisogno di persone capaci, perché come tutte le frontiere necessita di pionieri e sperimentatori che aprano nuove vie in maniera ponderata, con prospettive lungimiranti e passi sicuri. La sua esperienza, unita alla competenza e all’equanimità che le sono unanimemente riconosciute, ha reso lei e il marchio Rizzoli punti fermi per autori, promotori della lettura, librai e lettori (che significa anche genitori ed insegnanti). Il suo allontanamento dal catalogo che ha costruito nel tempo e la sua ricollocazione in una mansione estranea al mondo dei ragazzi ci fa sentire orfani di una figura essenziale. Non dobbiamo e non vogliamo entrare nel merito delle scelte dell’Editore, certi anche che chi subentrerà al suo posto saprà fare un egregio lavoro, ma abbiamo ragione di ritenere che questo strappo inatteso sia la mossa più dolorosa per un’intera categoria di operatori e di lettori. Beatrice Masini, da lunghi anni, rappresenta per tutto il settore dei libri per ragazzi molto di più dell’editor di un prestigioso marchio: è infatti universalmente riconosciuta come un’esperta di letteratura per ragazzi, da sempre invitata a intervenire in occasioni di formazione e aggiornamento in tutta Italia; è stata inoltre sempre impegnata in prima persona nella promozione alla lettura, nella realizzazione e diffusione di eventi culturali di qualità per bambini e ragazzi. La sua conoscenza del settore dei libri per i più giovani da tutti i ruoli – autrice, traduttrice ed editor – le ha sempre permesso una visione straordinariamente completa, puntuale e profonda di questo settore, che noi riteniamo di importanza fondamentale per formare le giovani generazioni e assicurare un riscatto culturale del nostro Paese. Un Paese nel quale la letteratura e la cultura per i bambini e i ragazzi non hanno ancora trovato il giusto riconoscimento e sono spesso trattati senza la serietà e la competenza necessarie. Per tutte queste ragioni per noi è impossibile pensare che questo settore perda una delle persone dalle competenze più solide e ampie di cui disponeva. Siamo profondamente convinti che in bambini, ragazzi e libri stiano le chiavi di un futuro migliore per tutti: per questo pensiamo che nel settore ragazzi di persone come Beatrice Masini ne avremmo bisogno qualcuna in più, non qualcuna in meno.”

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