Va così. Va che oggi le parole che ho le conservo, perché ne avrò bisogno nei prossimi giorni. Ma uso quelle di cinque anni fa. 29 ottobre 2016. Ero andata a vedere, fra una scossa e l'altra. E quanto, quanto abbiamo dimenticato. Buona fine settimana, commentarium.

Quello che resta alla fine di questa giornata è una considerazione sul nostro bisogno di vedere, e di avere a disposizione visioni sempre più forti. Cosa pensate quando vi si parla di terremoto? Di certo, alle immagini cui tutti siamo stati abituati: le case sventrate, la quotidianità di un armadio o di un letto o di un cesso esibita, il dettaglio che stringe il cuore (il giocattolo fra le macerie, la fotografia nella cornice infranta, una scarpa, se va bene un velo da sposa).

Leggi tutto