Giusto un anno fa, tornando a Roma, scrivevo un breve post preoccupato. Questo:

"Qualcosa si ripresenta. Qualcosa da cui dovevamo stare in guardia e che abbiamo già dimenticato. La distinzione fra "noi felici pochi, noi colti, noi nel giusto", e "gli ignoranti, la plebaglia arrabbiata e volgare, che ci calpesta i fiori e ci contagia con la sua saliva". Non giustifico i no mask. Affatto. Ma voglio capire. Perché sono il frutto di decenni avvelenati evidentemente, e se non comprendiamo il processo, le cose vacilleranno ancora, e ancora, e ancora".

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