Tornando a Roma, dopo cinque giorni al Festivaletteratura a Mantova, trovi le stesse cose. Una città ammaccata per la pioggia, uno sciopero dei trasporti nel bel mezzo di quella città ammaccata e dell'inizio delle scuole, per esempio. Polemiche letterarie di varia natura che hanno sempre lo stesso sottotesto: io sono vivo, voi siete morti, io sono pura, voi siete ladri. Che bello. Poi, là fuori, accadono cose che ovviamente non attirano l'attenzione di chi si occupa di libri, o almeno la attirano in minima parte, perché, diamine, dev'esserci un algoritmo interno dell'indignazione che si attiva solo quando è pertinente agli affaracci propri.

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