I terremoti sembrano cancellare la memoria, entrare nella narrazione che si ripete a ogni catastrofe. Invece, bisogna inseguire la memoria stessa. Compresa la più antica. E dunque bisogna sapere che tra Serravalle di Chienti e Colfiorito si è combattuta una battaglia delle guerre puniche, che c’erano urne cinerarie e scheletri rannicchiati di chissà quale epoca negli strati profondi dell’altopiano, che c’erano i briganti e gli apostoli e i santi, e ancora, molto dopo, i campi di concentramento della seconda guerra mondiale, i montenegrini che fuggirono dai campi e si unirono ai partigiani e alcuni ne fucilarono a Cesi, altri a Copogna, altri a Serravalle.

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