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- Categoria: Loredana Lipperini
- Pubblicato: 28 Ottobre 2016
Domani alle 19 avrei dovuto presentare "Schiavi di un dio minore" alla libreria Tuba di Roma. Ho chiesto alle amiche libraie di annullare l'evento perché andrò invece al paesello a vedere cosa accade. Tornare, vedere, è per me indispensabile. In cambio, offro un brano da "Questo trenino a molla che si chiama il cuore" che riguarda un altro terremoto, negli stessi luoghi, e un altro ritorno. Buon week end.
Le cose passano, e se ci va proprio bene tornano perché sono circolari, come gli dei antichi e la lemniscàta di Bernoulli, e se questi luoghi sono già cambiati infinite volte, come tutti i luoghi, come le persone, raccontarli significa certo preservarli, ma in quell’anno non si vuole neanche questo, perché avanti bisogna guardare e non indietro, e a fermare le cose che passano restano coloro che provano a fissarle nei ricordi come provo a fare io, a fermarle per sempre insieme ai sussidiari e i mottarelli e la risata di mio padre.