“L’impressione di ricordare ancora qualcosa dell’atrofizzarsi in me della lingua materna, del suo echeggiare mese dopo mese sempre più fievole e rimasto dentro di me, penso, per qualche tempo almeno, come una sorta di raschiare o batter colpi prodotto da un’entità prigioniera che sempre, quando le si vuole prestare attenzione, si arresta e tace per lo spavento”.

“Tutte le volte che, a seguito di un qualche scompenso nella nostra vita interiore, affiora in noi un frantume del genere, ecco che noi stessi abbiamo l’impressione di poter ricordare.

Leggi tutto