Ma come posso aggiungere una sola parola a quanto detto e scritto e visto già nelle settimane che precedono il quarantennale dalla morte di Pasolini? Io? Io che la mattina dopo la  sua morte ero in macchina con un fidanzatino coatto di Tor Pignattara che si chiamava Peppe, e ascoltando la radio che dava la notizia ci guardammo e ci dicemmo, oddio, ma davvero? E fu una giornata e poi una settimana triste, perché allora, quarant'anni fa, i fatti duravano giorni in chi vi assisteva anche da molto lontano, e non venivano bruciati con il commento rapido, la condivisione, il dovere di essere e dire.

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