"Nelle ultime settimane ho iniziato a compilare un inventario personale di parole che, a mio avviso, non si dovrebbero più usare: nella conversazione o in qualunque forma. Questo, nella convinzione che la vita è materia di sottrazione graduale, che punta a un’essenza più solida, più-quasi-perfetta, dopodiché ogni attività mentale se ne va e noi proseguiamo per le nostre Chillicothe virtuali. Una scorta più ridotta di parole migliori potrebbe servire, credo, ed essere un esempio per un più lucido ragionare. Non è tanto diverso dal trasferirsi a Praga senz’aver imparato la lingua, così l’inglese che finisci col parlare per farti capire porta la speciale responsabilità di essere chiaro, semplice e con i piedi per terra.

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