Ore dopo che si è precipitato fuori, colpi di vento, ghiaccio che cade dal tetto, sussulto, mi sveglio. Le due del mattino. Luce sotto la porta. E avevo detto non oltre mezzanotte.

Respiro a fondo per tranquillizzarmi, conto fino a cinque, trattengo il fiato nel diaframma. rilascio l'aria lentamente, ripeto cinque volte, mi rilasso, mi preparo a tornare nel sonno senza sogni.

E' passato tanto tempo da quando ho sognato, così tanto che ora mi scioglierei di gratitudine anche per il sogno più vecchio,

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