Si chiude il maggio del nostro scontento. O dislike, dovremmo dire, considerando gli esiti elettorali che hanno punito chi (anche) ha fatto leva sull'appeal giovane-donna-rampantissima-noicorriamoechisenefotte (dei diritti). La vicenda merita, e le otterrà, analisi più circostanziate di quella che è solo una mia sensazione, e va considerata come tale. Ma è proprio per questo che vorrei aprire giugno riproponendo, per la terza e ultima volta nel giro di un mese, una serie di post dell'eteronimo. Non si parla, stavolta, della storia vicina o lontana.

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