Qualche giorno fa, in questo post, mi interrogavo sull'uso dei social e sulle conseguenze che possono colpire il twittante inconsapevole (giustamente inconsapevole? Incosciente? Fiducioso?). Ho scritto, allora, che non avrei fatto il nome della persona che ha perso il lavoro per un tweet perché attendevo il suo intervento. Che appare, oggi, su minima&moralia. L'autrice è la scrittrice (la brava, assai brava scrittrice, vorrei aggiungere) Claudia Durastanti. Questo è il suo racconto.

"Lo scorso 27 aprile, mentre Teju Cole, Rachel Kushner e altri scrittori ritiravano la propria partecipazione dal galà del PEN in seguito alla decisione del comitato di assegnare il Toni and James C.

Leggi tutto