All'inizio dello straordinario Suite francese di Irène Némirovsky, dove il romanzo si sofferma a descrivere le tante vite di chi fugge da Parigi con il terrore dei tedeschi (e ognuno, certo, fugge a suo modo: con la servitù o con la macchina carica di statuine di Capodimonte, o a piedi), l 'autrice indugia su Maurice Michaud, che tenendo per mano la moglie cerca di raggiungere un paesino dove dovrebbe trovare il direttore della sua banca. Maurice prova pietà per i suoi compagni di esodo, come lui stanchi e affamati e smarriti, ma, scrive Némirovsky, una pietà "del genere lucido e freddo".

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