Piccolo omaggio di Pasquetta: del perché i romanzieri non possono vivere senza un gatto, secondo Osvaldo Soriano.

Il giorno in cui sono nato, c’ era un gatto che aspettava dall’ altro lato della porta. Mio padre fumava in cortile, a Mar del Plata. Mia madre dice che è stato un parto difficile, alle quattro e venti del pomeriggio d’ un giorno d’ estate. Il sole spaccava la terra. I giovani Borges e Bioy Casares se ne stavano da quelle parti, a Los Troncos, impegnati a creare le storie allucinate di don Isidro Parodi.

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