A volte chi legge va in crisi. Va in crisi, per esempio, quando esce da un libro che ha suscitato gigantesche perplessità per pochezza di ambizione, autoreferenzialità, lingua, e legge invece critiche osannanti e ricche di coltissimi riferimenti che, alla lettrice perplessa di cui sopra, fanno temere di aver letto un’altra cosa, o un danno alle proprie facoltà mentali. Va in crisi, per esempio, quando non trova nessuna delle due vie su cui incamminarsi, trama e lingua, che in teoria dovrebbero incrociarsi e sostenersi vicendevolmente, ma per non entrare in infinite discussioni sulla vacuità della trama fingiamo pure che si separino.

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