In un certo senso, questo post si collega a quello di ieri. Nell’intervista rilasciata a Francesca De Benedetti su Repubblica di oggi, la filosofa e politologa e femminista  Nancy Fraser dice una cosa scomoda e importante. Dice che “il femminismo è stato rinnegato con campagne social, è diventato mainstream e si è trasformato in brand, come la campagnaLean in di Sheryl Sandberg, direttrice di Facebook”. Avercene. Perché la sensazione è che il femminismo, almeno in Italia, sia stretto in una morsa tremenda: da una parte il tentativo di recuperare un terreno che si perde giorno dopo giorno (ultima testimonianza,  la sconcertante rivolta, di cui Luciana Littizzetto è stata solo l’ultima portavoce, nei confronti delle raccomandazioni sul linguaggio non sessista), dall’altra l’idea di un femminismo trasversale, che unisca destre e sinistre, neolib e antagoniste, supermanager e precarie, e che rischia di essere un boomerang.

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