L’età la dice lei stessa, anzi la grida, questa donna con un giubbotto nero e i jeans e le scarpe da ginnastica, esile e alta, che percorre il vagone della metropolitana tremando, non sai se di vergogna o di rabbia, perché non è una professionista dell’elemosina, non modula la cantilena dolce e nota della richiesta d’aiuto, non ha neppure il bicchiere di carta di McDonald da tenderti. “Cinquantadue anni - dice dunque - E chi se la prende una donna di cinquantadue anni a lavorare? Voi lo sapete? Nessuno se la prende”.

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