Già, che strano. Tornano a essere faccende di donne, robetta da fondo pagina, gli argomenti che apparivano prioritari fino a pochi mesi fa. I femminicidi (provate pure a parlarne, in rete: sono quasi maggioritari, ormai, gli interventi che contestano termine e fenomeno). L’aborto.  L’educazione sentimentale o di genere o come diavolo volete chiamarla senza evocare gli spettri dei talebani di casa nostra. Che strano, davvero. E quanto faticoso trovare e ripetere le stesse parole, continuare a dire guardate che questa non è una faccenda che riguarda gli altri, guardate che non basta assumere comportamenti individuali virtuosi, e così via (un discorso parallelo a quello che fa Naomi Klein a proposito del cambiamento climatico: urge un People Shock, non un “quanto sono bravo”).

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