La notizia è di ieri sera. Gian Arturo Ferrari lascia la presidenza del Centro per il Libro e per la Lettura e al suo posto viene nominato Romano Montroni, ex responsabile delle Librerie Feltrinelli e negli ultimi anni collaboratore della catena di librerie Coop. Ferrari dovrebbe restare in carica come presidente del comitato scientifico del Cepell. Cosa cambia, cosa cambierà? Difficile dirlo, in assenza di un piano articolato per la promozione della lettura e sapendo bene (dal rapporto Nielsen) che lettori e acquirenti sono in calo. Difficile dirlo anche perché, come hanno fatto notare non pochi commentatori del post in cui si parlava di quel calo, manca uno studio su dove siano finiti quegli ex lettori (in rete? E cosa leggono in rete? Se non abbiamo dati, ogni congettura è valida allo stesso modo: possiamo pensare che trascorrano il tempo libero in sanissime attività di cazzeggio o a scaricare e studiare dottissime ricerche). Mi ha colpito molto, su Facebook, il commento alla notizia fatto da Paolo Canton, uno dei fondatori di una casa editrice meravigliosa comeTopipittori. Dov’è la notizia, quale il cambiamento?, scriveva Canton. E, soprattutto, chi concepisce il piano per la promozione della lettura? Riporto qui quanto ha scritto, dal momento che è visibile, insieme ad altri interventi, sulla mia bacheca, pubblica, e perché credo che la discussione meriti un approfondimento:

chi lo dovrebbe fare il piano per la lettura? L’ex amministratore delegato di una casa editrice che ha teorizzato il libro come merce indifferenziata e si è distinto per la distruzione sistematica dei marchi storici che ha acquisito? O l‘inventore di un modello di commercio librario deleterio per se stesso e per la lettura in genere, incapace di fronteggiare i problemi che ha posto la rete e il suo uso come canale commerciale, che ha trasformato i principali gruppi editoriali in società immobiliari fortemente finanziarizzate? Non c’è dubbio che si possa cambiare idea e si possano emendare gli errori del passato. Ma io non ho mai sentito nessuno di questi signori fare pubblica ammenda per il disastro che hanno contribuito ad alimentare.”

Allora, in quale direzione si va, se c’è una direzione?

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