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- Categoria: Ricciocornoschiattoso
- Pubblicato: 05 Febbraio 2014
Il Mattino titola: Le baby-escort faccia faccia con i clienti: “si, sono loro”.
Ma il popolo del web non ci sta: non sono baby-escort, sono delle schifose puttane e dovrebbero essere condannate.
Questo è solo un piccolo assaggio dei commenti, che proseguono sempre sullo stesso tono.
Non sono minorenni, sono zoccole. Non sono vittime, sono zoccole.
Non è colpa dell’uomo adulto che cerca sesso a pagamento da una minorenne (consapevole, immagino, del fatto che si tratti di un reato), sono le quattordicennni di oggi, avide e spregiudicate, sono loro che andrebbero inquisite.
Andrebbero inquisite per i vestiti che indossano, per il fatto che sanno troppe cose sul sesso, perché non sono ingenue come “una volta”, perché non giocano con le bambole, non sognano il Principe Azzurro, ma evadono le tasse.
E’ deprecabile: una puttana quattordicenne che evade le tasse! Dove andremo a finire…
E di fronte ad un reato grave come l’evasione fiscale vogliono condannare un pover’uomo che non ha fatto altro che andare su internet alla ricerca di una minorenne con la quale fare sesso!
C’è di che indignarsi.
Per alcuni non è neanche un problema di ieri o di oggi (anche perché la prostituzione minorile non è un fenomeno proprio recente): è un problema genetico. Il DNA di queste ragazze è danneggiato, hanno il cromosoma della zoccolaggine. Allora condannarle è un provvedimento che sa di eugenetica: per migliorare la specie umana dobbiamo isolarle, queste mele marce, ed impedire la diffusione di un patrimonio di caratteri ereditari sfavorevoli allo sviluppo del genere umano.
C’è chi avanza la teoria della mutazione: questa ragazzine sarebbero nate prive dell’imene.
Chissà che problemi genetici ha, invece, un uomo adulto e alfabetizzato che non riesce a comprendere il senso dell’art.600bis del codice penale, che recita:
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di un corrispettivo in denaro o altra utilità, anche solo promessi, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 1.500 a euro 6.000.
Chissà quale deficit mentale affligge un uomo adulto che si lascia circuire da una quattordicenne, che riesce non solo a persuaderlo a commettere un reato, ma gli estorce pure parecchio denaro.
E’ evidente che parliamo di minorati mentali.
Dovrebbero essere interdetti, poverelli.
Propongo di avviare una campagna per ottenere che in questi casi venga applicato l’art. 414 del codice civile, di modo da proteggere le vere vittime:
Il maggiore di età e il minore emancipato, i quali si trovano in condizioni di abituale infermità di mente che li rende incapaci di provvedere ai propri interessi, sono interdetti quando ciò è necessario per assicurare la loro adeguata protezione.
Dobbiamo tutti farci carico di questi adulti in difficoltà: non è tollerabile che un paese civile abbandoni dei cittadini sprovveduti e privi degli strumenti atti a tutelarsi in balia di adolescenti senza scrupoli pronte ad approfittarsi della loro evidente incapacità di intendere e di volere.
E’ necessario che lo Stato nomini per ciascuno di questi disgraziati un tutore, affinché venga loro impedito di disporre di beni e proprietà, o queste ragazzine prosciugheranno interi patrimoni senza versare un euro di tasse.
E se c’è una cosa che all’Italiano “per bene” non tollera, sono quelli che non pagano le tasse, giusto?
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Leggi tutto... http://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2014/02/05/ai-miei-tempi-si-giocava-con-le-bambole/