Mi ricordo perfettamente di quando avevo 15 anni, volevo andare in discoteca la domenica pomeriggio e mio papà non era d’accordo.

La cosa che mi dava più fastidio era la tiritera che iniziava con “Voi ragazzi di oggi…” e proseguiva con una accurata spiegazione sul perché i “ragazzi di ieri” erano molto, ma molto meglio.

Pensavo allora – e a dire il vero lo penso anche oggi – che tutto quel biasimare i giovani nascondesse un po’ di rancorosa nostalgia per la gioventù perduta.

Ho giurato a me stessa che, una volta cresciuta abbastanza da poterlo fare, non avrei mai detto a nessun adolescente “Voi ragazzi di oggi”.

Adesso sono dall’altra parte della barricata, giovane non lo sono più e ho abbastanza anni da potermi permettere di sospirare scuotendo la testa “Ah, i ragazzi di oggi!”, eppure vi garantisco che non provo alcun impulso di questo genere.

Piuttosto mi sgomenta il modo in cui gli adulti di oggi raccontano i ragazzie vorrei scrivere una bella predica il cui incipit sarebbe: “Voi adulti di oggi…” ma non posso, perché dovrei dire in realtà “Noi adulti di oggi”…

Il Fatto Quotidiano pubblica in data 6 marzo 2014 un’inchiesta dal titolo “Sex and teens”, la cui prima puntata è incentrata sulle ragazze: “Sesso a 14 anni, le adolescenti raccontano: “Se non ti fai sverginare sei una sfigata”.

A corredare l’articolo una bella immagine di culi inquadrati dal basso.

Cosa c’è di meglio di un culo femminile per corredare una qualsiasi notizia? Figuriamoci un’inchiesta! Si parla di ragazzine, si parla di sesso, il culo è quasi obbligatorio.

Anzi, adesso che ci penso, metto il culo pure io, per darmi un tono:

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Questa inchiesta comincia con l’intervista ad una studentessa di un liceo milanese, tale Chiara, che vive il dramma (?) di essere casta in un contesto in cui le sue compagne “indemoniate” (usa proprio l’aggettivo indemoniate) non pensano altro che al sesso (è il sesso l’unico argomento che tiene banco, l’unica carta d’accesso per restare nel gruppo).

Oltre ad essere in preda di questa compulsione a fare sesso ovunque e con chiunque, le compagne di Chiara sono anche “cattive” (si, c’è scritto proprio cattive):

“I ragazzi non ci pressano mai per andare a letto. Anzi, sono terrorizzati dal fare figuracce, perché non sanno bene cosa devono fare. Anche perché noi siamo cattive, se uno se la cava male poi rischia che lo roviniamo. Sono le femmine – spiega Chiara – a sentirsi in dovere di sverginarsi in fretta. E poi gli uomini non hanno bisogno di insistere, perché le ragazze sono indemoniate.

I maschi del liceo di Chiara, invece, sono tutti ingenui ed imbranati (“i maschi non sanno nemmeno da che parte cominciare“), oltre che terrorizzati dalle possibili conseguenze di una prestazione non all’altezza di queste Mata Hari in erba.

Vi ricordo il caso di Carolina Picchio, suicida a soli 14 anni:

Il 12 novembre la ragazza è a una festa. L’ex fidanzato non c’è, ma ci sono i suoi cinque amici. Carolina beve sino a ubriacarsi. I cinque la mettono in mezzo, la raggiungono in bagno dove lei sta vomitando. Le fanno proposte oscene, approfittano del suo stordimento. E filmano tutto con il cellulare. Il video è su Facebook poche ore dopo. E per Carolina è l’inizio del calvario.

Per la morte di Carolina Picchio sono stati indagati 8 ragazzi, colpevoli di aver condiviso le immagini “hot” della ragazza, dando il via al massacro su facebook che l’avrebbe portata a lanciarsi dal balcone di casa sua, nella notte tra il 4 e il 5 gennaio del 2013.

Oppure, nel febbraio di quest’anno, la ragazzina stuprata a Finale Ligure:

I fatti risalgono al 31 gennaio, quando la ragazza ha dato la sua versione agli inquirenti in seguito alla denuncia presentata dalla famiglia. Secondo le testimonianze della vittima e di alcuni suoi compagni, uno dei ragazzi l’avrebbe presa sottobraccio e portata nei bagni dove sarebbe stata costretta a un rapporto orale con lui. Sembra che gli altri tre abbiano assistito alla scena, forse aspettando il loro turno. La ragazzina è stata salvata dall’intervento di un insegnante che passava vicino alle toilette e ha sentito rumori strani. I compagni di scuola dei quattro sostengono che la vittima “ha mentito. Nessuno di loro avrebbe mai fatto una cosa del genere”… La ragazza che ha denunciato la violenza ha abbandonato la scuola. Lo ha detto il suo avvocato, rivelando che i suoi ormai ex compagni la stanno bersagliando di sms minatori.

Parlo di questi casi, perché trovo piuttosto inquietante che questa inchiesta ci proponga un mondo popolato di ragazzine cattive e indemoniate e poveri maschietti in pericolo.

Se è vero che non tutte le femmine sono fragili e indifese (e lo hanno dimostrato i video delle bulle in azione), mi sembra altrettanto poco credibile un quadro della situazione in cui le vittime fragili e indifese sarebbero tutti i maschietti.

La femme fatale dominatrice, crudele e lussuriosa che irretisce l’ometto timido e spaventato che si lascia trascinare dagli eventi; oppure la ragazzina vergine, sensibile e sofferente (“Chiara, capelli biondi alle spalle, occhi castani col mascara nero sulle ciglia, stelline disegnate a penna sul polso, è una delle pochissime ragazze della sua classe a essere ancora vergine…Se sei una persona sensibile, vivi molto male il fatto di non averla ancora data…”) da contrapporre eventualmente al macho forte ed aggressivo; il sesso è una cosa brutta (La prima volta fa stra-male, e anche le volte dopo, comunque, tutto è tranne che piacevole), mentre la castità è la virtù dei buoni e dei sensibili… questi non sono “i ragazzi di oggi”, sonogli stereotipi di sempre!

Non credo che “i ragazzi di oggi” siano degli animaletti in calore privi di spessore che pensano solo a fare sesso: né i maschi, né le femmine. Credo invece che quello che interessa ai “giornalisti di oggi” sia pubblicare storie di ragazzini in calore che fanno sesso come animaletti. Non è possibile che i ragazzi si sentano in dovere di assecondare questo genere di aspettative?

Mi vengono questi dubbi perché una recente indagine di Save the childrenci racconta che per un italiano (adulto) su tre è “accettabile” avere rapporti sessuali con un adolescente:

“Nella nostra esperienza di lavoro sul campo coi ragazzi, veniamo spesso a conoscenza di tentativi di interazione da parte di un adulto con un minore, uno dei motivi che ci ha spinto ad indagare in profondità un fenomeno come quello di un’interazione a sfondo sessuale tra giovani e adulti, anche attraverso le nuove tecnologie. Ma non ci aspettavamo un grado di tolleranza così alto dei rapporti da parte l’opinione pubblica che, a nostro avviso, prelude ad un’accettazione di una deresponsabilizzazione e di un disimpegno degli adulti rispetto al loro ruolo nei confronti degli adolescenti” commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children. “Ci rivolgiamo dunque alla società civile, così come a tutti gli attori coinvolti: gli adulti tutti, gli adolescenti, i media, le istituzioni e gli organi di controllo al fine di innescare un dibattito continuativo sul ruolo educativo e sulle responsabilità degli adulti in genere, che siano o meno genitori, nei confronti degli adolescenti”.

Ecco, io direi che gli adulti responsabili di questa inchiesta dovrebbero riflettere su quanto queste storie di ninfette “indemoniate” (alle prese con coetanei incapaci di soddisfarle) sembrino costruite allo scopo di titillare le fantasie di quegli adulti che vanno alla ricerca di incontri sessuali con adolescenti… argomento che consiglierei loro di approfondire.

Il paragrafo meno credibile dell’inchiesta, tuttavia, è questo:

“Non sai quanti lunedì mattina vedo le mie amiche completamente in paranoia. Il sabato erano strafatte e non riescono a ricordarsi se hanno usato il preservativo o no. In più, non sanno chi è il ragazzo con cui hanno scopato, oppure si vergognano a chiamarlo per chiedere. Quindi le più furbe vanno in consultorio e prendono la pillola del giorno dopo – succede ogni due o tre mesi – e le altre aspettano e pregano che il ciclo arrivi”.

Davvero furbe le amiche di Chiara!

Perché, nel caso non ve ne fosti accorti, è in corso una mobilitazione nazionale per contrastare il problema degli obiettori di coscienza, che in Italia rende l’ottenere la pillola del giorno una vera e propria impresa epica, nonostante non si tratti di un farmaco abortivo.

Questa inchiesta ci vuole dare ad intendere che, mentre una marea di donne adulte lamenta enormi difficoltà a reperirla, la pillola del giorno dopo – tanto che l’Aifa (l’Agenzia Italiana del Farmaco) ha dovuto pubblicare nel febbraio di quest’anno un comunicato sulla Gazzetta Ufficiale per definirne le modalità di azione e far cadere “definitivamente l’appiglio che consentiva ai medicidi negare la somministrazione dellacontraccezione di emergenza“, come ha sottolineato il Dott. Emilio Arrisi, Presidente della Smic (Società Medica Italiana per la Contraccezione) – delle liceali ce l’hanno a disposizione come se fosse aspirina.

Sembra curioso solo a me?

(Non ci sono solo io a trovare abbastanza sospetto questo articolo:

Vergini sfigate e adolescenti indemoniate. Inchieste di cui potremmo fare a meno)

Leggi tutto... http://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2014/03/07/le-ragazze-di-oggi/