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Da anni faccio una battaglia quotidiana – in aula, via mail, sul questo blog, negli incontri faccia a faccia – per informare gli studenti e le studentesse del fatto che, prima di fare un tirocinio in azienda, è sempre opportuno chiedere un rimborso spese, anche se la legge italiana, nel caso dei tirocini curricolari, non impone all’azienda di darlo. Queste sono le ragioni principali per cui insisto:

  1. Se il/la giovane lo chiede nel modo giusto, mostrando cioè di essere consapevole di ciò che la legge prevede e non prevede, dei propri diritti e doveri, di ciò che può offrireall’azienda pur avendo – ovviamente – anche molto da imparare, la richiesta contribuisce a dare di lui/lei un’immagine positiva, matura, solida. E questo aumenta il suo potere contrattuale sia durante il colloquio, sia dopo.
  2. Se il/la giovane sta ben attento/a al modo in cui reagisce la persona dell’azienda con cui fa il colloquio, può capire molte cose sulla serietà delle intenzioni di «formazione e orientamento» – come dice la legge – da parte dell’azienda. Anche se la risposta sarà negativa, avrà diversi elementi in piùper valutare l’opportunità e utilità o meno di svolgere quel tirocinio.
  3. Se l’azienda risponde positivamente, dimostrando di voler investire anche un minimo mensile per quel tirocinio, sarà allora meno probabile che poi abbandoni il/la tirocinante a se stesso/a o gli affidi mansioni poco «formative e orientanti» come fare fotocopie o rispondere al telefono.
  4. La legge italiana, a differenza di altri paesi europei come la Francia, non obbliga le aziende a dare agli stagisti curricolari nessun corrispettivo in denaro (diverso è per i tirocini extracurricolari); ma se fra i giovani si diffonde la consapevolezza del fatto che anche nel caso dei tirocini curricolari non solo possono chiederlo ma in molti casi ottenerlo, e se i ragazzi cominciano a rifiutare stage completamente gratuiti, be’, forse le aziende un po’ alla volta saranno costrette ad adeguarsi.
  5. Last but not least: il fatto che la legge italiana non obblighi le imprese a dare un rimborso spese per i tirocini curricolari è per molti studenti e molte studentesse un alibi per viverein letargoil periodo degli studi universitari: non mi è dovuto niente, non chiedo niente, dunque non mi impegno a dare niente e faccio il tirocinio solo per guadagnare i crediti e farmeli registrare dalla prof. Per poi lamentarmi, quando mi sarò laureato/a, che il corso di studi che ho frequentato “era troppo teorico e poco pratico”, che “non si trova lavoro” e che “piove, governo ladro”. Vogliamo continuare così?

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Archiviato in:stage e lavoro Tagged: rimborso spese, stage e lavoro, tirocini, tirocinio curricolare

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