Nell’ultimo mese ho fatto un gioco: ho sfogliato le riviste femminili più diffuse in Italia per verificare qual è l’immagine della donna che più spesso la pubblicità associa ai prodotti destinati al pubblico femminile: calze, cosmetici, gioielli, biancheria intima, e così via. Ne è emersa quella che definirei “estetica del maschio adolescente allupato”. Detto in altri termini:

i pubblicitari si rivolgono alle donne mostrando loro uno stereotipo visivo che non ha nulla a che vedere con le donne reali, né tanto meno con il modo in cui le donne pensano a loro stesse (o meglio: penserebbero, se non fossero a loro volta condizionate dalla ripetizione ossessiva di certe immagini). Uno stereotipo che ha invece molto a che fare con le fantasiedi cui si nutre, da decenni, la sessualità maschile più rudimentale emeno matura, più solitaria e meno capace di entrare in relazione effettiva con le donne (perciò parlo di “adolescente allupato”). Un immaginario di cui sarebbe interessante ricostruire origini e ingredienti (mi aiuti?), che vanno dai B-movies degli anni ’70-’80 ai porno attuali. Guarda che collezione (clic per ingrandire):image

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