Non c’è niente da fare: chi tocca la politica, oggi, si sporca. Lascio perdere – volutamente – questioni giudiziarie e accertamento di fatti: parlo solo d’immagine. Prendi quella di Anna Maria Cancellieri: fino a ieri era immacolata, da qualche giorno è piena di ombre e macchie. Non la pensano tutti così, certo: il sondaggio presentato ieri a Ballarò da Nando Pagnoncelli ci ha mostrato che il 48% di italiani e italiane che stanno nel campione rappresentativo intervistato da Ipsos Italiapensa che Cancellieri, telefonando alla moglie di Ligresti con quei toni e quelle parole, abbia commesso solo una “leggerezza” o addirittura non abbia fatto niente di strano. Solo il 42% pensa che quella telefonata sia “grave”. Ma a fronte di un’immagine integra, un 42% di indignati significa che l’immagine, oggi, è sporca quasi a metà: una perdita non da poco.

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Confronta questa situazione con quanto scrivevo sul buon rapporto che Cancellieri era riuscita a stabilire con i cittadini e le cittadine bolognesi, nell’anno in cui, dopo le dimissioni del sindaco Delbono, fu commissarioa Bologna. Parlavo addirittura del suo “esempio”, un buon esempio di comunicazione. Era il maggio 2011: L’esempio del commissario Anna Maria Cancellieri. Riguarda questa bella intervista che le aveva fatto nel maggio 2010 il giornalista Fernando Pellerano. Un altro mondo. Un’altra vita.

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