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Ogni volta che scrivo di comunicazione politica, puntualmente qualcuno legge ciò che ho scritto in modo strumentale. O meglio, lo strumentalizza ma accusa me di averlo scritto in modo strumentale: come se io usassi le mie analisi per “parteggiare” per l’una o l’altra parte politica. Poiché da quando scrivo su questo blog e sul Fatto Quotidiano ho analizzato la comunicazione di (quasi) tutti i politici, sono stata definita a turno (anche con rabbia): veltroniana e antiveltroniana, bersaniana e antibersaniana, berlusconiana e antiberlusconiana, finiana e antifiniana, leghista e contro la Lega. Più di recente (ieri incluso), alcuni mi hanno accusata di essere spudoratamente contro Renzi, solo perché ho criticato alcuni aspetti della sua comunicazione; altri invece sostengono che io parteggi per Renzi in modo talmente smaccato, da offrirgli pubblicamente e gratuitamente suggerimenti per correggersi e non sbagliare. Stessa cosa con Grillo e il Movimento 5 Stelle: spesso addirittura lo stesso articolo viene letto da alcuni contro Grillo e il Movimento (e mi arrivano i relativi insulti), da altri nettamente a loro favore (e mi arrivano i relativi insulti). Tutto ciò può anche essere preso come una prova del fatto che il mio sforzo di essere lucida e imparziale non sia vano. Bene. Nello stesso tempo, per me non è sempre facile sopportare di essere tutto e il contrario di tutto. Meno bene.

Detto questo, aggiungo due cose sul post di ieri, che ha scatenato tutto lo scatenabile sui social media. Ce l’ho con Renzi perché mi sono attaccata a un dettaglio, uno stupido e piccolissimo dettaglio per prendermela con lui? Mah. La comunicazione è fatta di dettagli, che indicano, significano, suggeriscono, anticipano. Anche la vita è fatta di dettagli. Mi occupai dei dettagli della comunicazione di Veltroni e vidi prima di altri la sua fine. Feci la stessa cosa con Bersani, e guarda un po’ cosa è successo. In entambi i casi ho fatto Cassandra. Non ci credi? Verifica sul blog: fa’ una ricerca con “Veltroni”, fanne un’altra con “Bersani”. Molti di quei ragionamenti (dettagli e non), li ho poi raccolti in Spotpolitik (per leggerlo basta un pomeriggio).

In questo periodo faccio le pulci a Renzi, da un lato, e al Movimento 5 Stelle, dall’altro. E cosa dovrei fare? Per ora ci sono loro. I dettagli che lasciano sul loro cammino a me indicano alcune cose e non ne indicano altre. È il mio modo per contribuire, se c’è del buono cui contribuire. Chi sa ascoltare e recepire, ascolta. E vedi mai, cambia. Chi non sa ascoltare né recepire si arrabbia e mi prende per una che ce l’ha con. Come andrà a finire? Lo scopriremo solo vivendo. Io nel frattempo continuo a guardare i dettagli. E mando segnali. Per chi sa capirli.

Archiviato in:comunicazione politica Tagged: Bersani, comunicazione politica, Grillo, Movimento 5 stelle, Renzi, Veltroni

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