Turner-Simone, 20 anni dopo

diDaniela Tuscano Due nomi soprannomi, quasi finti, quasi scherzi. Nomi da cameriera. Nina con quei timbri ambigui, da notti insonni, Tina col suo urlo da leonessa, tutta-donna, insonne lei pure, ma scoperta, vampira.

Nina (Simone) e Tina (Turner), i miei anni 80 in musica. Senza Tina non avrei scoperto Nina eppure loro venivano da lontano, con storie dure di maschi violenti. Tina alla fine del ’70 era in bolletta per colpa di Ike, marito-padrone che senza di lei nulla poté.

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